Il
19° secolo è stato dominato dagli avanzamenti in settori cruciali come la
siderurgia, mentre il
20° secolo è stato caratterizzato dagli sviluppi sorprendenti e rapidissimi dei
semiconduttori, che hanno portato alla nascita del transistore e dei moderni computer, e alla società dell’informazione come oggi la conosciamo. Il secolo scorso ha visto anche l'
avvento delle materie plastiche, che hanno radicalmente mutato lo stile di vita degli esseri umani. È chiaro quindi che la scoperta e l’introduzione nell'uso quotidiano di
nuovi materiali segna profondamente l’evoluzione delle società industriali.
SUPERCONDUTTORI
La superconduttività è un
fenomeno fisico per cui in determinate condizioni
alcuni materiali non oppongono resistenza al passaggio di corrente elettrica.
La conseguenza è che i magneti
superconduttori possono produrre campi magnetici molto grandi, con applicazioni di laboratorio per apparati quali la risonanza magnetica, rilevatori di debolissimi campi magnetici come quelli del cervello umano, o treni a levitazione magnetica.
MATERIALI MAGNETICI
La rivoluzione nelle tecnologie delle comunicazioni è stata resa possibile, oltre che dal transistore e dai semiconduttori, dagli straordinari sviluppi dei supporti magnetici.
MATERIALI FERROMAGNETICI
I materiali ferromagnetici, attraversati da
corrente producono un campo magnetico molto intenso. Inoltre si verifica un fenomeno chiamato saturazione magnetica per cui il campo magnetico non aumenta più una volta che ha raggiunto un certo valore caratteristico per ogni materiale.
Inoltre, una volta raggiunta la saturazione, quando la corrente viene spenta il campo magnetico non si annulla del tutto. Il blocco di materiale ferromagnetico rimane in uno stato di magnetizzazione residua che lo trasforma in un magnete permanente.
MATERIE PLASTICHE
Gli anni ’30 e la seconda guerra mondiale segnano il passaggio della
plastica all'età adulta, soprattutto per quanto concerne la creazione di una vera e propria industria moderna: il
petrolio diviene la “
materia prima” da cui partire per la produzione e, al contempo, migliorano e si adattano alle produzioni massive le tecniche di lavorazione, a cominciare da quelle di stampaggio.
La guerra stimola l’esigenza di trovare sostituti a prodotti naturali non reperibili, per cui vengono sviluppati i
poliuretani in sostituzione della gomma.
Dopo la guerra,
le scoperte dettate da esigenze “militari” invadono il mondo civile.
Gli anni ’50 vedono la scoperta delle resine Formiche, che permettono di produrre laminati per l’arredamento e di stampare stoviglie a basso prezzo, mentre le “fibre sintetiche” (poliestere, nylon) vivono il loro primo boom, alternativa “moderna” e pratica a quelle naturali.
Quegli stessi anni sono però soprattutto segnati dall'irresistibile ascesa del Polietilene, che trova pieno successo solo due decenni dopo la sua invenzione, sfruttando il suo più elevato punto di fusione per permettere applicazioni sino ad allora impensabili.
Il Polipropilene sarà prodotto industrialmente dal 1957 col marchio “Moplen”, rivoluzionando le case di tutto il mondo ma entrando soprattutto nella mitologia italiana del “boom economico”.